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Titolo: Il verde pubblico che frutterebbe una fortuna
Data: 04/11/2013 07:48 Autore: Filippo Grasso Categoria: Notizie URL: http://www.giornatadeglialberi.it/news/view.php?id=68


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Tratto da http://www.huffingtonpost.it/
Si parla tanto in questi anni di rigenerazione urbana, di valorizzare le aree verdi. Tanti bei propositi che vanno tristemente a sbattere appena l'amministratore pubblico si piega ai voleri del palazzinaro di turno. Tanto quale utilità ci può essere nel valorizzare un parco cittadino? Nessuna. Sbagliato!

Come sottolinea infatti la Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili), i tagli e le potature del verde pubblico, le foglie e i rifiuti bio dei giardini cittadini potrebbero fruttare fino a 100 milioni di euro all'anno se solo fossero utilizzati per fini energetici.

Tra i dati che la Federazione ha sottoposto al Ministro dell'Ambiente Orlando, per sollecitare la firma del decreto sui sottoprodotti da impiegare a fini energetici, ci sono le 80.000 tonnellate di potature del verde pubblico che la Provincia di Milano fa ogni anno e le 25.000 di Roma.

Facendo invece una stima a livello nazionale, si calcolano circa 3-4 milioni di tonnellate di potature, con 150-240 milioni di euro di costi per smaltirle e un possibile ricavo (in caso di utilizzo energetico) di 60-100 milioni/annui. Non avendo utilizzato questi scarti per la produzione di energia, si è dovuto purtroppo registrare un aumento del prezzo della biomassa di un 15/20%.

Con un'emanazione in tempi rapidi del decreto sui sottoprodotti, precisa la Fiper: "il ministro Orlando permetterebbe di 'tracciare' le potature del verde urbano e privato, attualmente annoverate tra i rifiuti non pericolosi, in modo tale da impiegarle a fini energetici. Questo servizio ridurrebbe la quantità dei rifiuti, creando economie interessanti a livello locale".

"Il ritardo si fa sentire - osserva il presidente della Federazione, Walter Righini - e in tempo di redazione di Legge di Stabilità, ricordiamo al ministro che parte delle risorse richieste per il dissesto idrogeologico potrebbero essere ricavate dalla biomassa, utilizzata a fini energetici, derivante da pulizia di alvei e margini fluviali".

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Matteo Marini Twitter: [url]www.twitter.com/marinimat[/url]

 



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